LAS VEGAS, IL CORAGGIO DI OSARE
Dopo aver scritto della notte degli Oscar del porno, è giusto
soffermarsi un poco anche sul resto della fiera, quell’Adult
Entertainment Expo che anno dopo anno macina successi. Dopo un periodo
di assestamento (anni 2012-2013), già nel 2014 si avvertivano segnali
di ripresa. Il 2015 aveva fatto segnare una piccola flessione e
quest’anno invece c’è stato un altro cambiamento di rotta. Già il
fatto di premiare nuove linee (Tushy) e fenomeni nati principalmente
per il web (Blacked) è un modo per sottolineare che l’hard sta
spostando il suo baricentro ma che non bisogna togliere gli occhi
dalla qualità.
Jules Jordan è stato tra i primi a capire in che direzione soffiava il
vento ed in effetti, tra tutti i marchi storici, era quello che aveva
lo stand con la dimensione più grande. La Evil Angel è stata a
guardare, si è riempita di linee ma, tolto le sicurezze come Rocco
Siffredi, non ha trovato nell’ultimo anno il colpo da “ko”, nemmeno
con le produzioni dello stesso Stagliano. Se Internet offre tutto
gratis, c’è comunque bisogno di qualcuno che produca contenuti. Non
per nulla ancora adesso a Praga, per esempio, si girano 100 scene al
mese. Tra tutto quello che viene filmato, distribuito o caricato sul
web, bisogna essere capaci di intercettare qualche idea nuova, qualche
prospettiva diversa.
Questa è la sfida lanciata dall’AEE 2016.