IL COLLEGIO DELLE DEBUTTANTI VIZIOSE/6 – VIETATO AI MINORI
Lei solleva il viso rosso e radioso.
– È bellissimo – dichiara euforica.
– Prendilo in bocca – suggerisce il professore con una voce rauca che tradisce tutta la sua eccitazione trattenuta per rilasciarla un po’ per volta, seguendo gli impeti della sua studentessa.
Margaret spalanca le labbra, le appoggia intorno alla cappella poi le stringe. Ricorda di aver iniziato la medesima cosa con il giardiniere e di aver provato un piacere sottile nel farlo, poi era stata scoperta dai suoi genitori e l’incantesimo era finito di colpo. Ora però poteva proseguire, scoprire cosa si prova nel far scendere quella verga invadente dentro la propria bocca, sentirsi piena di quel turgore che colma e conquista.
La bocca della ragazza scende con lentezza lungo il grosso cilindro, non per il timore della prima scoperta ma per avvertire ogni sensazione del suo essere, provocato da quella penetrazione orale. Sente l’interno delle guance dilatarsi, la saliva uscire copiosa e di una densità sconosciuta, la lingua che non riesce a restare ferma e continua a salire e scendere lungo il cazzo, lo massaggia, lo accarezza, gli danza intorno. La cappella preme contro il palato, sembra perforarlo con la sua durezza invasiva, poi Mark inclina la nuca della ragazza, le prende il viso e dirige il cazzo verso il fondo della bocca di lei. Margaret è rossa, eccitatissima. Il glande preme sul fondo, contro l’ugola, forza la gola e la invade. Il corpo femminile nel medesimo istante si scuote tutto, si abbandona sfatto di piacere sulle gambe di Mark e la spirale della gola si scioglie, diventa poltiglia calda e pulsante, avvolge il cazzo e lo pompa con inaudita passione. Soffi caldi escono dalle fessure della bocca di lei mentre respira con foga. Le sue gambe inginocchiate si stringono alle cosce di lui, le bagnano di essenza di fica.
– Ahhh… Margaret… cosììì, amore mio… come me lo stringi benee…
Lei non può rispondere, tra le sue labbra non c’è spazio per far uscire parole, solo mugolii e soffi eccitati. Si piega ancora di più in avanti e il cazzo conquista l’ultimo spazio possibile in fondo alla gola. Margaret cinge i fianchi di Mark con le braccia, affonda la testa dentro il pube di lui. La gola si serra. Il cazzo pulsa. La fica viene, gode e una cascata di succhi straripa sul cuscino, sotto le ginocchia di lei.
– Oh… sei venutaa… Che buon odore hai…
Mark raccoglie il nettare sulle dita e lo succhia. Ne prende un’altra manciata e lo porta sotto il naso di lei che giace languida sulle sue ginocchia con la bocca semiaperta e la verga libera che continua a entrare e uscire da quella tana rossa e viscida. L’odore intenso di fica sveglia di nuovo i sensi. Lei riprende vigore. Le labbra prendono a stringersi di nuovo intorno al cilindro. Ora sono loro ad andare su e giù e a massaggiare con nuova voluttà tutto il cazzo, dalla punta alla radice, avvertendo ogni piega tirata, ogni protuberanza gonfia. Le vene irrorate al massimo e la cappella tonda e rigonfia, pronta sempre a sfondarle la gola e poi a risalire fino alle labbra rosse, carnose, possessive.
– Ahhh che pompino mi stai facendoooo…
– Ahhh… è bellissimo… io continuo a godere… Immaginavo fosse bello ma non così tanto!
– Sei un’amante nata Margaret!
– Mi piace tantissimo il tuo cazzo! Vedi… – la ragazza si è staccata e con l’indice passa tutto il contorno del cazzo facendolo sussultare continuamente. – Mi piace la curva allungata della punta e poi qui sotto… guarda com’è tesa questa piega…
– È il prepuzio… accarezzalo ancora… cosììì… guarda come si tende… Ahhhh – urla Mark.
– È straordinario… – ride Margaret, – poi mi piace sentire la parte in fondo… tra le palle. È così dura e grande… La stringo nella mano e lei sussulta!
– Oh… mi fai impazzire di piaceree…
– Posso leccarti le palle?
– Oh sì… Margaret, puoi fare tutto quello che vuoi…
Lei si china ancora. Sporge la lingua lucida e morbida. Sfiora il primo testicolo. Lo insaliva lentamente.
– Come fai ad avere una lingua cosììì… È di velluto… Mi dai un piacere inaudito ogni volta che l’avvicini al cazzo!
– Non lo so Mark… So solo che mi piace, mi piace da impazzire stare così, toccare, leccare… succhiare e… baciare dappertutto!
– Sììì… amore mio… Leccami le palle come una bella cagnetta in calore… Cosììì… dal basso verso l’alto… Ancoraa…
– Ora te le prendo tutte in bocca… Posso vero?
Mark deglutisce senza riuscire a rispondere. È troppo grande il piacere che prova, gli toglie il fiato.
La bocca di lei si è avvicinata a un testicolo, l’ha invaso col suo fiato caldo e poi le labbra a cuore si sono posate sopra, si sono aperte teneramente e l’hanno assorbito con la delicatezza di una piuma. Ora il testicolo è avvolto dalla bocca di lei e la lingua lo accarezza in continuazione, poi le labbra si aprono di nuovo. Il testicolo caldo e bagnato, inebriato e stordito esce, finisce nell’incavo caldo del mento di lei e la bocca femminile si sposta sull’altro. Di nuovo il respiro tiepido lo sbocciare delle labbra innamorate: lui sa procurarle, nel lasciarsi fare, un piacere senza limiti e senza alcuna proibizione.
Margaret ha leccato ed esplorato i testicoli, il pene, il pelo solleticante che li avvolge. Con gli occhi chiusi ha sentito l’ingrossarsi della verga sotto le proprie mani che la percorrono dal basso verso l’alto, sempre di più, in modo più frenetico, mentre la sua fica batte come un cuore impazzito di libidine e di goduria nel sentire finalmente suo il membro di un uomo e in particolare quello di Mark. È tutto per lei… in tutti i modi.
Inginocchiata tra le gambe di lui si china tra i fianchi di dell’uomo. Con la bocca cerca di nuovo il glande. Lo tiene tra le labbra, la lingua passa e ripassa, poi la bocca scende, lentamente, stringendosi attorno, premendo la pelle turgida, che sembra voler scoppiare. Il cazzo è entrato tutto, sta arrivando in gola. Margaret lo sente spingere sull’ugola e poi andare oltre. La gola spasima, si apre e si chiude. La ragazza è invasa da un piacere nuovo, profondo, caldissimo dentro la pancia, mentre il cazzo si scuote e le spalanca ancora di più la gola.
Quel grosso cilindro ora continua a muoversi, a pulsare contro il pulsare della sua gola. Ancora un brivido forte e un’impennata violenta. Un sussulto in fondo alla fica e tra le spirali dell’ugola. Lei geme con la bocca piena di cazzo e il suo gemito si sprigiona fuori dalle sue labbra prima come un miagolio d’amore poi come fusa appassionate. Quei rantoli si sono radunati tra le labbra spalancate e tese nell’intento di continuare all’infinito il pompino e la pelle tirata in modo spasmodico della verga che tenta di prolungare il piacere per entrambi e spostare ancora per qualche attimo l’arrivo esplosivo del getto.
– Ahhh… non resisto piùùù… Vengooo… Ti riempio la boccaaa…
Margaret sente un liquido caldo pizzicarle la lingua. È saporito e il suo afrore impregna le papille, le rende ebbre. Lei non può parlare, non può urlare l’orgasmo che la prende tutta, si innalza insieme al getto e sembra portarla con sé, farla lievitare tra le nuvole bagnate di pioggia. Dalla sua fica escono fiotti nuovi, copiosi. Mark le infila un dito nel taglio e assapora il succo appena sgorgato.
– È buonissimo il sapore della tua fichetta ancora nuova…
Lei si stacca finalmente dal cazzo che si sta riducendo tra le sue labbra. Resta ancora a succhiare l’ultimo rimasuglio di sperma, poi solleva il viso radioso, diventato di una bellezza scioccante. Guarda Mark con un trasporto che fa mozzare il fiato.
– Anche tu sei buonissimo… – dichiara lei dando un’ultima leccata impertinente al meato.
Lui, per tutto il tempo non ha voluto toccarla. Si riserva il piacere di conquistare, tappa dopo tappa, tutto il corpo di lei durante la notte. Ha lasciato che niente, neppure uno sfioramento lieve dei seni o l’intrusione momentanea di un dito nei suoi orifizi vergini, potessero distrarla dal piacere assoluto di conoscere il cazzo. Lei ne è rimasta ammaliata, stregata. Le stelle che continuano a brillare nel profondo degli occhi di lei, anche adesso, mentre mangiano, sono la prova evidente del prodigio e dell’incantesimo avvenuti nel suo mondo, tutto femminile.
Gli spaghetti arrotolati sulla forchetta in modo maldestro, colmi di sugo rosso che gocciola nel piatto, poi tra le labbra tumide di lei e sul mento sporto in avanti in modo malizioso, come un richiamo… Mark le si avvicina, lecca il mento e le labbra. La bacia e mangia dalla sua bocca la pasta intrisa di pomodoro e della saliva di Margaret. Lui le prende le dita e la guida nel raccogliere un nuovo ciuffo di quei fili di pasta al dente che sembrano diventati all’improvviso ribelli e non voglio restare affrancati ai rebbi.
– Non riesco ad arrotolarli bene, come fai tu?
– No, va benissimo come fai, ancora un po’ di pratica e sei perfetta. Ti piacciono?
– Moltissimo… Metto ancora un po’ di parmigiano.
– Aspetta, lo faccio io… Ecco un bel cucchiaio abbondante!
Mark mescola a lungo nel piatto di Margaret finché la pasta è completamente avvolta da uno strato abbondante di pomodoro e le scaglie di formaggio si sono dileguate lasciando lievi bave bianche. Arrotola la propria forchetta al centro del piatto, dove gli spaghetti sono più conditi. Ne ricava un boccone grondante e maestoso. Lo avvicina alla bocca di lei. Lentamente glielo infila dentro e mentre le labbra di lei l’afferrano e lo assaporano lui le guarda infatuato perché quelle stesse labbra, quelle medesime movenze, si sono posate sul suo cazzo. Margaret prende la pasta con sensualità. Prende il cibo da lui come fosse la sua verga eccitata. Nel constatarlo un lungo brivido gli percorre la schiena e il piacere torna a rinvigorire il suo pube.
La osserva ancora mentre mangia, affamata di cibo e di sesso. La vede spalancare la bocca avida e poi richiuderla umettandosi maliziosamente le labbra. La vede godere del cibo, del vino e della presenza di lui. Una miscela che la rende eccitante… da prendere subito.
Mark non riesce più a trattenersi. Si alza, le si avvicina, le scosta il bavero della vestaglia e scopre un seno. Lo prende nella mano e lo fa uscire fuori. Poi, con la bocca che sa di sugo, lo bacia e lo risucchia. Lei si rovescia sulla sedia. Ansima e si slaccia la cintura.
Il corpo di lei emerge dalla pieghe della stoffa leggera. Florido. Desiderabile. La pelle bianca, più rosata sulle curve, di velluto sui seni e di una delicata lucentezza verso il triangolo, si increspa sotto i tocchi dei suoi baci. Il piacere lievita in entrambi. Lui affonda con le mani nella carne, lei si sporge, si solleva, va incontro alle sue strette appassionate.
Tutti i programmi di Mark di portarla a letto e conquistarla a piccole dosi, farla ubriacare d’attesa e di desiderio, sono annullati. Il suo cazzo si erge poderoso e cerca la conca inviolata, rosso rubino. Margaret scende con le dita lungo l’addome, spalanca le grandi labbra.
(6-Continua. Nella foto: Gracie Lewis. Per gentile concessione della Puleio Press)