DIARIO DI BORDO / 8
Si parla molto oggi, e a ragion veduta, delle cosiddette “porno parodie”.
Già agli inizi degli anni ’90, specialmente in America, il genere aveva conosciuto un periodo di grande successo.
Ricordo in particolare alcuni titoli legati al cinema horror, come “Edward Penishands” con una formidabile Jeanna Fine, oppure il remake di “Nightmare”.
Recentemente, grazie alla bravura e alla sagacia di Axel Braun, le “porno parodie” sono tornate alla ribalta, tanto da dare vita a una categoria a se stante all’interno degli AVN Awards. Sulla scia dei remake di “Happy Days” o di “Spider-Man”, molte case di produzione made in Usa si sono gettate sul genere creando come al solito un’overdose di prodotto.
Come ho raccontato nella scorsa puntata del “Diario di bordo”, anche io nel mio piccolo ho contribuito con “Tutti i cazzi per Mary”, film citato anche da Chiambretti in una sua trasmissione e da Verdone in un suo film.
Parlando di prodotto italiano non possiamo non citare “Vacanze di Natale” di Mario Salieri.
E come dimenticare “Tettanic”, chiaro riferimento a “Titanic”, film con Marco Toto e Jessica Rizzo?
Molti poi i titoli che rifanno il verso a film famosissimi come “L’uccello dalle palle di cristallo”, “La postina” (sempre con Jessica Rizzo) e “Mamma ho perso l’uccello”, anche se poi il contenuto si discosta molto dalla trama originale.
Nel senso: bisogna separare quelli che sono veri e propri rifacimenti in chiave hard da quelle furbe operazioni di mercato che usano solo fare una parodia del titolo per richiamare l’attenzione.
Per esempio: “Gli Aristocazzi” non ha nulla a che vedere, al suo interno, con i celebri “Aristogatti”, per intenderci.
Tra i titoli più divertenti in circolazione citiamo “Inglorious Bitches”, “Kung Fu Pussy”, e “This Ain’t Lady Gaga XXX” (di Axel Braun).