ATLANTE DEL SESSO: ITALIANI BATTUTI DA OLANDESI, INGLESI E CROATI MA MEGLIO DI SVIZZERI E TEDESCHI
In Europa, in testa alla classifica degli amatori ci sono i greci. Ad Atene e dintorni la media dei rapporti sessuali per mese è di 11,5, la più soddisfacente del vecchio mondo. E ogni secondo nel mondo si consumano 13 mila rapporti sessuali, il che significa che se ne svolgono 365 miliardi all’anno, circa un miliardo al giorno.
Sono alcuni dei dati dell’«Atlas mondial des sexualités», l’Atlante mondiale della sessualità (sottotitolo: «Libertà, piaceri e divieti») pubblicato tempo fa in Francia. Gli autori sono due geografi, Nadine Cattan e Stéphane Leroy, e si tratta di un centinaio di documentatissime pagine grondanti statistiche, grafici e cartine. Un unico argomento: il sesso, in tutti i suoi aspetti, compresi quelli più «critici» o criticati come l’omosessualità, la contraccezione, gli interdetti religiosi, la pornografia e la prostituzione.
Gli italiani non ne escono bene: con 8,8 rapporti, siamo allo stesso livello di belgi, spagnoli e slovacchi, ma staccati da croati (11,2), serbi e montenegrini (10,7) bulgari (10,6), francesi e cechi (10) e perfino britannici (9,8 volte in media al mese). Ma meglio di noi si piazzano anche olandesi e polacchi (9.6), islandesi (9,1), portoghesi (9). Peggio, ma di poco, svizzeri, tedeschi (8,7) e finlandesi (8,5). Crollo con i gelidi nordici: norvegesi e danesi sono a 8,2, gli irlandesi a 8,1, gli svedesi a 7,7. Va notato, peraltro, che i greco/a fanno l’amore tre volte di più dei giapponesi: 103 rapporti all’anno contro 45. La più forte attività sessuale è concentrata nella fascia d’età dai 35 ai 44 anni: in media, 112 volte all’anno.
Si diceva che, curiosità a parte, lo studio di Cattan & Leroy è serissimo. Per esempio, per la libertà sessuale stabilita secondo i parametri della libera scelta del partner, della libertà delle pratiche, dell’accesso alla contraccezione, della possibilità di abortire, del matrimonio gay e delle leggi contro l’omofobia, il mondo è diviso in cinque grandi zone. In ordine decrescente di libertà, in testa ci sono i Paesi nordici dell’Europa. Segue un blocco formato dagli altri Paesi europei, dalla Russia, dal Giappone, dall’America settentrionale e da Australia e Nuova Zelanda. Poi vengono l’America centrale e meridionale e il Sudafrica. Meno libera ancora una fascia che va dal Marocco alla Nuova Guinea attraversando Nordafrica, Medioriente, India e Cina. Pochissimo libera l’Africa subshariana.
Un capitolo spassoso è quello degli incontri. Detto che il 70% dei norvegesi hanno avuto un’avventura «sans lendemain» (si potrebbe tradurre «da una botta e via») contro il 28% degli italiani, è curioso dove si svolgono i rapporti sessuali, secondo un sondaggio Durex del 2005. Letto a parte, il sesso è nei trasporti (il 50% dice di aver fatto l’amore in macchina, il 7 nei mezzi pubblici e il 2 in aereo), in spazi privati (39% nelle toilette, il 36 nella camera da letto dei genitori, il 27 a una serata, il 12 in un club ad hoc), in spazi pubblici (31% in un parco, il 28 sulla spiaggia, il 22 in giardino, il 14 per strada) e infine negli spazi professionali: il 15% lo fa al lavoro e il 10 a scuola.
(Da www.lastampa.it)