RICORDANDO RICCARDO

Morto Riccardo Schicchi, scopritore delle più famose pornostar italiane. Nella foto Riccardo Schicchi con Moana Pozzi nel 1991
Il 9 Dicembre scorso ricorreva il terzo anniversario della morte di Riccardo Schicchi. Abbiamo aspettato qualche giorno prima di scrivere qualcosa al riguardo perché volevamo vedere cosa avrebbero detto i media nel frattempo. Praticamente nulla. Noi lo ricordiamo ripubblicando l’articolo del 2012.
(…) “A dare l’ultimo saluto, gli amici e i colleghi di sempre, da Rocco Siffredi a Cicciolina, da Eva Henger a Ettore Wallemberg III, da Maya a Edelweiss. Bisogna riconoscere che i media hanno dato risalto alla notizia definendo Schicchi come il “re del porno italiano”, “l’imprenditore del sesso” e via citando. E Internet ha dato un resoconto in tempo reale di tutto quello che è accaduto da domenica, giorno del decesso, a oggi. Per non parlare dei social network, sui quali tanti, tantissimi fans dell’hard hanno potuto postare commenti e saluti commossi. La domanda, che già da qualche tempo ci facevamo noi addetti al settore, era questa: chi ci sarà dopo Riccardo? Chi sarà in grado di prenderne l’eredità? La risposta è un laconico: nessuno.
Schicchi fa parte di quei “pezzi unici” che la Storia del Porno ci ha regalato e che non possono essere sostituiti. Così come Joe D’Amato, che ha segnato un’epoca, o lo stesso Rocco Siffredi: pezzi unici e insostituibili. Inutile cercare eredi, sarebbe solo una perdita di tempo. Per Riccardo il suo lavoro era parte di una visione più ampia della sessualità, che aveva a che fare con una vera e propria rivoluzione culturale. Non ha solo creato Moana, Cicciolina, Eva e tante altre, ha inventato uno star-system che prima non c’era. Pensate al capolavoro mediatico fatto con Eva Henger: da pornostar (icona del sesso e quindi assolutamente inaccessibile ai minori di 18 anni) a diva del piccolo schermo in prima serata accanto al Gabibbo in “Paperissima Sprint” (varietà rigorosamente adatto a tutta la famiglia). Il mondo del porno stava cambiando, qualcosa di quello che aveva creato si stava sbriciolando intorno a lui, ma Riccardo, imperterrito, con quel suo sorriso beffardo che non lo ha mai abbandonato nemmeno durante la malattia, vacillava ma stava sempre in piedi, forte di una vitalità, di un entusiasmo e di una incoscienza di fondo che lo hanno reso un innovatore, una guida, un maestro nel mondo dell’intrattenimento per adulti”. (…)
(Nella foto da www.oggi.it, Moana Pozzi e Riccardo Schicchi)