LUNGA VITA AL PORNO?
Com’è cambiato il porno con l’avvento della Rete? Quali trasformazioni ha subito la sua industria?
A queste domande ha tentato una risposta un interessante articolo pubblicato sul sito www.cadoinpiedi.it a firma di Simone Regazzoni.
Vi proponiamo le parti salienti.
Cosa ne pensate?
“L’avvento della Rete e, più precisamente, la nascita di YouPorn e altri tube sites dove si possono vedere gratuitamente filmati porno, ha prodotto la fine del porno come genere cinematografico posto sul gradino più basso nella scala dei generi dopo il melò e l’horror. E’ un passaggio cruciale che inizia nel 2006: da quel momento in poi, l’industria del porno vede calare il proprio fatturato in modo vertiginoso. Un’inchiesta del “New York” riporta dati che parlano di un calo degli introiti che va dal 50 all’80 per cento per le grandi case di produzione americana come la Vivid Entertainment. Ora, questa fine del porno deve però esser letta come un fuoriuscire da sé, un andare oltre stesso del porno come andare al di là dei limiti storici di un genere cinematografico. Parafrasando Hegel si può dire che il porno ha il suo prima in un genere cinematografico e il suo poi in una sfera che oltrepassa il genere per assumere nuove forme, sempre più potenti e perturbanti perché sempre meno controllabili. Il porno nell’epoca dei tube sites è il porno nell’epoca della sua liberazione che rende impossibile il controllo sociale del fenomeno porno: non si controllano più la fruizione, la circolazione e la produzione”. Un recente rapporto evidenzia che il 12% dei siti web è pornografico. Il concetto nodale è quello di “user generated content”, per cui gli utenti si improvvisano, diventano in qualche modo protagonisti… “Proprio la rottura del genere cinematografico ha prodotto una liberazione nelle modalità di fruizione e di produzione della pornografia. Oggi un video su YouPorn può essere sia uno spezzone di film storico sia un’auto-produzione fatta con un cellulare. Il fruitore può essere egli stesso “attore”. Nell’epoca di YouPorn chiunque può fruire, far circolare e anche auto-produrre porno. Il porno diventa così il fenomeno di cultura di massa o pop per eccellenza; accessibili a tutti, anche a livello di produzione, in ogni momento, e in ogni luogo: basta avere a portata di mano uno schermo (computer, cellulare, iPhone, iPod, iPad) per vedere o una videocamera digitale per riprendere”. (…) Com’è cambiata la concezione del sesso nei giovani? “Cerchiamo di sfatare un mito allarmista secondo cui nell’epoca della pornografia di massa i giovani sono diventati dei tutti dei bulimici del sesso: siamo semplicemente di fronte a un cambiamento di orizzonte simbolico. La morale tradizionale non è più la morale dominante, i costumi sessuali sono mutati, sono più liberi, per fortuna; si fa sesso a un’età più giovane rispetto al passato e il sesso in generale non è più un tabù. Non si tratta solo di YouPorn: basta vedere i video di Lady Gaga, basta vedere qualsiasi tipo di produzione cinematografica o di fiction televisiva o di pubblicità: i messaggi sessuali o sessualizzati sono sempre più presenti e sempre più espliciti, impossibile pensare di tornare indietro. Occorre, come dicevo, una nuova educazione a una nuova sessualità e a un nuovo immaginario sessuale. Le nuove generazioni che si confrontano con messaggi di sessualità più esplicita: questo provoca naturalmente una disinibizione dei soggetti maggiore rispetto al passato, ma non è detto che a questo corrisponda una pratica massiva della sessualità. Proprio perché manca un’educazione alla sessualità spesso di questo immaginario ipertrofico poi non si sa bene cosa farne. Ma non c’è nulla di drammatico in tutto ciò. Si tratta semplicemente di imparare a saperci fare con il proprio godimento”.