ITALIA E SESSO, 30 ANNI PASSATI INUTILMENTE
Il prossimo 9 Dicembre saranno passati 5 anni dalla scomparsa di
Riccardo Schicchi. In una delle ultime chiacchierate, ci disse
rammaricato: “Ho passato 25 anni della mia vita combattendo per la
liberta’ d’espressione e per cercare di modificare il comune senso del
pudore in Italia ma sembra che non sia cambiato nulla. Per tante cose
sto facendo la stessa fatica di prima”.
Qualche esempio recente. Un gruppo di imprenditori italiani vuole
organizzare una fiera erotica a Genova. Nelle loro intenzioni il
periodo adatto e’ Novembre (di quest’anno). Si muovono con largo
anticipo ma non riescono ad ottenre i permessi che servono. Badate
bene, non “in tempo per realizzare la fiera”. Non riescono ad ottenere
proprio materialmente i permessi. Da quasi tre anni i gestori di 3 tra
i locali di lap dance piu’ grossi e frequentati del Veneto stanno
cercando di organizzare la prima fiera erotica nelle loro Regione.
Risultato: non riescono ad avere i permessi. Chi scrive nel 2009 si
reco’ personalmente presso la Fiera di Vicenza per organizzare una
manifestazione erotica, visto che non si era mai realizzato un evento
di questo genere in zona. Tutto liscio fino a quando non abbiamo
pronunciato le parole “fiera erotica”. La disponibilita’ iniziale e’
diventata un “No” categorico, nonostante l’Ente Fiera, a livello
economico, in quel periodo fosse in netto passivo.
Vogliamo parlare delle difficolta’ che incontrano i gestori di locali
notturni quando decidono di aprirne uno nuovo? La burocrazia, la
lentezza nell’ottenere i documenti che servono e tutti gli annessi e
connessi ti fanno passare la voglia. Chi abita a Milano e’ piu’
fortunato, perche’ a 40 minuti di macchina c’e’ Chiasso, e poco piu’
in la’ Lugano.
Poche regole ma chiare: e’ cosi’ che l’hard business americano ha
costruito il proprio impero che regge a livello mondiale ancora oggi.
In Italia? Tante leggi ma confuse, facili da raggirare ma che fanno
vivere chi lavora in questo ambiente sempre sul filo del rasoio. Fai
un film porno in provincia di Bologna in mezzo alla strada e sotto gli
occhi dei passanti? Vieni giustamente segnalato e multato: questo non
si fa. Ma se vuoi fare una fiera erotica e sei in regola coi permessi,
non fai sul palco quello che non si puo’ fare, ed e’ un evento rivolto
a maggiorenni dove sta il problema? Ma quando si mormora la parola
“sesso” tutto cambia. Almeno in Italia.
Se tutto fosse vissuto normalmente, senza quella eccessiva morbosita’
con cui il mondo cosiddetto normale guarda al nostro settore, tutto
sarebbe piu’ facile. Ma il fatto e’ che la maggior parte della gente
non vive bene e in totale liberta’ la propria sessualita’ e guarda con
malcelata invidia chi fa parte di questo settore. Ma scusate un
attimo: se il sesso (e tutto cio’ che ci gira attorno) fosse vissuto
meglio e fosse davvero parte integrante del nostro essere e del nostro
vivere civile, ci sarebbe bisogno di scandalizzarsi se alcuni militari
della Royal Navy usano i sex toys? O andrebbe in prima pagina (!) la
notizia dell’omosessualita’ di un attore o un cantante famoso? Chi
molesta o approfitta del proprio potere e’ sempre un essere spregevole
(vedi il caso Weinstein), ma tutto il resto ci fa capire che gli
ultimi 30 anni sono passati inutilmente.
Almeno per noi italiani.
Il Barone